Lega oggi è Roma che grida : “Lega Ladrona il Popolo Non Perdona”

E’ stata una notizia che ci ha scioccato. Cade anche l’ultimo baluardo della “rettitudine” della Lega di Umberto Bossi, sempre pronto a denunciare il malcostume degli altri, oggi mette il suo movimento politico alla stregua delle altre forze politiche  tra coloro che lucrano sul popolo sovrano.. Il  Movimento  aveva lucrato consensi al grido di “Roma ladrona” oggi è Roma a gridare “Lega Ladrona il Popolo non Perdona”. La Lega nel 1993 già aveva qualche “peccato” da espiare, avendo incassato,  la sua quota nella maxi-tangente Enimont. Poi, abbiamo avuto altri eventi oscuri  come la crisi della Banca padana (la Credieuronord) e i rapporti con Giampiero Fiorani, il banchiere della Popolare di Lodi. Non parliamo poi dei fantasiosi investimenti all’estero a Cipro e in Tanzania.Tutto  questo è nulla rispetto a quanto emerge  dall’inchiesta congiunta delle Procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria.Dall’inchiesta  risulterebbe chiaro che fin dal 2004, la gestione dei fondi pubblici arrivati alla Lega sia stata irregolare. E sia servita a coprire, come  scrivono i magistrati, anche “esigenze personali” di familiari del capo del Carroccio.

Bossi si difende affermando che “colpiscono lui per colpire il partito”. L’ argomento non è diverso da quello usato da tanti personaggi della Prima Repubblica finiti nelle indagini della magistratura.  Molti  sono convinti che il “senatur” sia estraneo a quanto  emerso dalle inchieste. Dopo essere stato colpito dalla malattia, il leader leghista avrebbe perso, forse, il  controllo che esercitava sul partito. Ma il problema è più grande,di quanto si possa pensare. Investe tutto l’assetto di potere che è stato edificato negli ultimi anni. Investe la CREDIBILITA’ dell’Italia e degli italiani che devono sempre pagare i debiti delle banche, dei partiti, dell’industria etc. e degli immorali ed incapaci che guidano lo stato Italiano

Il caso dello spregiudicato tesoriere leghista, Francesco Belsito, finito sotto inchiesta si aggiunge a quello, non meno clamoroso, di Luigi Lusi, il tesoriere della Margherita. Ad altri scandali, alle disavventure giudiziarie di tanti amministratori locali, dal Nord al Sud. E’ su questo che bisogna riflettere . Sulla situazione di degrado, sulla mancanza di regole e di garanzie. all’indecente normativa sul finanziamento dei partiti. Nel 1993 un referendum popolare abrogò il finanziamento pubblico.ai partiti, ma i nostri governanti ne ignorarono i risultati, e finirono per capovolgerne l’esito attraverso un nuovo sistema basato sui rimborsi elettorali. Un sistema perverso, senza alcuna trasparenza, senza correttezza, che elargisce denaro pubblico a vantaggio di ristrette oligarchie che lo sottraggono di conseguenza a chi più ne ha bisigni : i poveri pensionalti, i disoccupati, i giovani in cerca di lavoro,le famiglie.

Non si  può più oggi, colpiti  dalla sciagura della disoccupazione e della recessione, accettare ancora che risorse della comunità siano sperperate, o addirittura rubate, per fini privati. La cancellazione di questo  indegno sistema  lo chiedono i cittadini.  Tuttavia, è un’esigenza alla quale nessuno governo, anche se fatto di “tecnici”, può restare estraneo.Ma questo governo sembra essere estraneo a tutto e tutti e sembra accanirsi solo sui poveri cittadini. Gli Italiani se ne accorgeranno quando cominceranno a pagare  lla nuova ICI l’IMU.